Come si temeva, la legge elettorale che pareva volesse risolvere il gap di rappresentanza democratica, è stata utilizzata in maniera ingannevole.
Dunque la legge elettorale prevede che non più del 60% di candidati dello stesso sesso possa essere capolista, con l’obbligo di alternanza uomo – donna, inoltre anche i collegi uninominali devono rispettare la stessa proporzione. La legge prevede anche che possono esserci pluricandidature sul proporzionale in numero non superiore a 5.
Cosa hanno fatto i partiti? hanno utilizzato le candidature plurime soprattutto per le donne, in modo tale da lasciare poi il posto al secondo necessariamente uomo.
Risultato : in questa legislatura sono state elette meno donne.
in particolare alla Camera risultano elette 185 donne, pari al 29%, mentre nella precedente legislatura erano 198, al Senato invece il numero non risulta incrementato, erano 86 e 86, pari al 27%, sono risultate elette con un sistema elettorale che doveva promuoverne di più.
Insomma non bastano le leggi, serve la volontà di non aggirarle, anche da parte delle donne.
Buon 8 marzo!