La scuola deve essere in grado di formare cittadini consapevoli dei propri doveri e dei propri diritti e deve altresì sviluppare il senso critico.
Secondo l’on Vanessa Cattoi l’insegnamento, invece, deve essere neutrale !!
In realtà la Scuola deve formare allo spirito critico che è la condizione per formare all’atteggiamento democratico.
L. Borghi, pedagogista, parlava della scuola come di una comunità di liberi dubitanti, dove vige uno spirito di discussione libera, aperta, tollerante, ricca un po’ su tutte le questioni. Sta poi all’onestà intellettuale dell’insegnante non imporre il proprio punto di vista ma sollecitare il confronto tra opinioni diverse per formare il proprio pensiero libero.
La neutralità dell’insegnamento rispetto alla Shoah o alla tragedia dei migranti non si riesce ad immaginarla. Narrare semplicemente che 6 milioni di ebrei sono stati eliminati nei forni crematori, senza condannarne lo sterminio non significa studiare o insegnare la storia. Il compito della Scuola è di formare alla democrazia e al rispetto dei diritti umani.
Certamente la vicenda della nave di soccorso Aquarius è complicata, perché si lega alle complesse vicende storiche del continente africano, ma su quella nave c’erano più di 600 persone che devono essere rispettate e non trattate come “merce” ed utilizzate per fini politici.
“Fare la voce grossa” sulla pelle di poveri disgraziati non è una cosa giusta.
Preoccupa che molti, troppi italiani, plaudano al braccio di ferro di Salvini.
Tutti costoro dovrebbero rendersi conto che Salvini ha utilizzato donne, bambini, uomini, come scudi contro l’Europa silente o assente.
Che il fine giustifichi i mezzi, non pare accettabile e soprattutto rappresenta un grave rischio per la democrazia.
Superare i limiti della pietà che pure dovrebbe esserci nei confronti di chi fugge dalle torture, dalle guerre, dalle miserie, significa entrare in quella “terra” dove prevale l’egoismo ben rappresentato dagli slogan di Salvini e Trump “Prima gli Italiani”
“America first and only America first”, dove prevale la volontà di sopraffazione verso chi è più debole, significa entrare nella “terra” dove i diritti universali vengono messi in discussione e dunque iniziare ad erodere la democrazia e la storia insegna che poi i nemici non sono più solamente gli stranieri, gli “altri”, ma chiunque non sia d’accordo.
Cara on. Cattoi la Sua volontà di censura verso la dirigente Scalfi e il Suo desiderio di un insegnamento neutrale che non sia in grado di distinguere “il grano dal loglio” è il primo passo per mettere in discussione la nostra democrazia.
Non è questo il modo democratico e civile di affrontare il problema. Risulta, infatti, che l’Italia potrebbe sollecitare un incontro urgente e porre la questione al tavolo europeo e chiedere il rispetto dei patti anche a quei Paesi come l’Ungheria o la Polonia che innalzano muri e poi, però, si avvalgono dei vantaggi di appartenere alla Comunità Europea. Ecco la “voce grossa” e “il braccio di ferro” vanno esercitati con chi se ne frega dei doveri derivanti dal partecipare alla UE, e non con i migranti disperati.
( testo sottoscritto da più di 70 e anche da me )