I programmi sono stati analizzati solo relativamente alla “questione femminile”, considerando una priorità cercare di ridurre il gap esistente tra uomini e donne in campo economico ed istituzionale, infatti gli indicatori economici e di salute elaborati del Gender Gap Index parlano chiaro. La differenza di possibilità tra uomini e donne su partecipazione e opportunità economiche, porta l’Italia in coda alla classifica: al 118esimo posto su 144 nazioni esaminate. Tra le principali cause il calo dell’uguaglianza salariale e la diminuizione delle donne in ruoli ministeriali. E scendiamo ancora più giù, al 123esimo posto, se si analizzano le condizioni di salute e i tassi di mortalità.
Leggi fatte, ma rimaste lettera morta
Il divario di genere si allarga così, secondo il Wef, oltre il 30%. È per la prima volta dal 2014. Una situazione inaccettabile perché dal 2006 l’Italia ha dovuto recepire, tramite il decreto legislativo 198, una direttiva europea su pari opportunità e pari trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione. L’ennesima norma rimasta lettera morta nel Paese reale.
Con l’ottica e la convinzione che un programma elettorale debba evidenziare le criticità e i punti di forza di una Comunità e ipotizzare delle soluzioni, sono stati letti i programmi elettorali e poiché non appare, quasi ovunque, né un gap salariale e nemmeno una discriminazione per l’accesso al credito, per i ruoli apicali così nel pubblico come nel privato e nemmeno un gap a di rappresentanza nelle istituzioni e nei ruoli “di potere”, sembra che il Trentino, almeno per i candidati Presidente, abbia risolto completamente il divario di genere.
Ed allora ecco come i programmi affrontano, seppur in maniera parziale i temi riguardanti il mondo femminile, che sono la cartina tornasole per misurare il benessere di una Comunità.
FERRUCCIO CHENETTI ( pag. 17 )
Da un candidato Presidente, a capo di una lista delle Minoranze linguistiche : Moviment Ladin De Fascia, che deve difendere l’esistenza e promuovere la valorizzazione di una Comunità ancorata al passato, non ti aspetteresti una decisa promozione del ruolo delle donne ed invece c’è un paragrafo con un bel titolo :”Le donne come risorsa” e così recita:
“L’ obiettivo principale che dobbiamo porci a livello politico è il raggiungimento delle pari opportunità tra uomini e donne. Per conseguire e rendere concreto questo obiettivo sarà necessario incentivare nuove e maggiori politiche di sostegno verso il mondo femminile su più livelli.
Prima di tutto è indispensabile un impegno maggiore per favorire l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro; come é necessario creare facilitazioni di ordine finanziario e di tipo organizzativo per favorire l’ imprenditoria femminile, O a prevalente presenza femminile.
Bisogna inoltre favorire orari flessibili, il telelavoro, avere asili nido nei posti di lavoro, sviluppare servizi di sostegno all’infanzia, creare una rete di azioni affinché le donne non siano costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia.
Un secondo livello è quello delle norme positive che consentano alle donne di assumere sempre più ruoli decisionali importanti nel contesto pubblico e privato della nostra terra e qui dovremo impegnarci prima di tutto per modificare la cultura e le scelte in direzione delle pari opportunità, ma anche per introdurre strumenti legislativi che rendano effettiva la piena partecipazione nelle rappresentanze politiche, istituzionali e amministrativi delle donne.”
Perfetto nulla da aggiungere !!!
MAURO OTTOBRE ( pag. 16 )
Questo è l’unico programma che affronta il tema della violenza di genere.
La nostra Provincia non è affatto immune da questo fenomeno e “chiudere gli occhi” non aiuta ad affrontare e arginare questo dramma, quando non sconfina nella tragedia.
Nel programma sono presenti due paragrafi che riguardano la questione femminile:
e sotto il titolo :”Pari Opportunità” si affronta il tema delle differenze salariali e del gap nelle carriere sia pubbliche come private e si ipotizza una “task force che in 3 mesi analizzerà tutti gli stipendi, di uffici e partecipate, e le mansioni e proporrà un adeguamento immediato di quelli reputati iniqui.”
Sotto il titolo :” Iniziative a contrasto della violenza di genere” si legge:
“Particolare attenzione sarà rivolta verso le situazioni di disagio e violenza di genere con l’apertura, in tutto il territorio provinciale, di sportelli di supporto psicologico ed orientamento giuridico per le donne vittime di violenza in costante collaborazione con le associazioni e gli enti che si occupano dell’argomento.”
VALER ( pag.4 )
Nel programma dell’unica candidata Presidente donna della “questione femminile” non si fa alcun cenno.
Le uniche questioni enunciate che possono far pensare anche alle donne riguarda un titolo
– “volontà di ridurre con tutti i mezzi possibili le disuguaglianze e garantire pari opportunità”
– “investire nella scuola pubblica dalla prima infanzia fino all’università”
Senza nulla specificare in termini di costi o di come si possano garantire le pari opportunità.
Nei restanti programmi o non si fa alcun cenno alla cosiddetta “questione femminile o
la donna viene concepita più come madre, e non si affronta il tema della valorizzazione delle competenze femminili, della necessità di promuovere le carriere femminili, di nominare più donne nei vari cda delle società controllate o partecipate dagli Enti pubblici, e di avere Assemblee elettive ed Esecutivi ( Giunte Comunali e la stessa Giunta Provinciale ) equilibrati sotto il profilo del genere.
TONINI ( pag. 7 )
Il programma sotto il titolo:
“Famiglie, persone, comunità”
afferma:
“Ci daremo un piano a sostegno della ripresa delle nascite, cominciando ad esempio con l’integrazione di asili nido e scuola materna in un sistema 0-6 in modo da favorire economie di scala e dunque anche un accesso generalizzato ai nidi, con orari flessibili e costi più bassi per le famiglie.”
Ma il passaggio più interessante riguarda la politica di pari opportunità laddove afferma che “vogliamo inclusiva e non circoscritta alle pure importanti questioni di genere”.
Quasi a dire che non esiste un problema reale ed economico della non valorizzazione delle competenze femminili. E sarebbe importante capire se il sostegno alla ripresa delle nascite passi attraverso la “Fecondazione coatta” piuttosto che dall’aumento dell’occupazione femminile e dal costo 0 degli asili nido.
Da un Candidato Presidente del PD, pur a capo di una coalizione, ci si aspetterebbe di più!!!
UGO ROSSI ( pag.42 )
Anche in questo programma la donna viene concepita più come madre, tranne il cenno alla promozione dell’imprenditoria femminile
Nell’indice non compare un riferimento specifico alle donne, ma nel capitolo
“Economia” compare la misura :”promozione dell’imprenditoria femminile, attraverso il rafforzamento delle politiche di conciliazione” e nel capitolo
“Famiglia” la misura : “potenziamento delle politiche a sostegno della natalità, attraverso interventi a favore delle mamme lavoratrici, tra cui il rafforzamento delle misure volte a favorire realmente la conciliazione famiglia-lavoro e il finanziamento di nuovi asili nido e/o servizi equivalenti(…), al fine di garantire una copertura del 100% dei servizi per la prima infanzia da 0 a 3 anni”.
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Degasperi ( pag.31 )
Nel programma si legge che “si procederà all’azzeramento del sistema degli enti privati sia nell’ambito della fascia 0-6 anni (…)
Senza però prevedere come, con quali tempi e quali risorse si pensa di agire.
Azzerare il privato esistente senza sostituirlo con il pubblico significa arretrare nella rete dei servizi socio-educativi
Sotto il titolo Welfare si legge “(…) è prioritaria una politica sociale fondata sui diritti fondamentali delle persone attenta alle necessità delle categorie più fragili, dai minori disabili, dagli anziani alle donne e ai disoccupati”
Essere considerate una categoria fragile, proprio non piace!!!
Sempre sotto lo stesso capitolo si parla anche di conciliazione tra vita lavorativa e privata, in termini generali.
Ed infine si puntualizza :
“(…) sarà garantito adeguato sostegno economico alle mamme che sceglieranno di dedicarsi ai propri bambini, interrompendo per il periodo necessario l’attività lavorativa”.
Non proprio una considerazione e una volontà di por fine al gap esistente tra i due generi, anzi in qualche modo lo si rafforza !!!
FUGATTI ( pag. 56 )
Nell’indice compare la voce “Politiche per la natalità”
Sotto il capitolo “Istruzione” si legge :” incentivare il part-time, soprattutto in relazione all’invecchiamento di lavoratori, alle esigenze di salute, alle necessità di conciliare la vita delle lavoratrici madri”
Sotto il capitolo :”Politiche per la natalità” si legge:
“Famiglia: rendere sostenibile la volontà di creare una famiglia, anche agevolando la natalità. Allo scopo proponiamo:
– abbattimento delle rette degli asili nido o di altre forme di custodia dei figli;
– agevolazioni di asili nido aziendali;
– punteggi maggiori nei concorsi pubblici, per donne con figli.
Inoltre :
“Ci proponiamo di valutare la corresponsione di un assegno per ogni figlio, anche per anni successivi a quello di nascita, secondo quanto già viene fatto in Francia, Germania e in altri paesi del Nord Europa.
Favorire i genitori con figli piccoli o con membri della famiglia bisognosi di cure nella conciliazione tra il ruolo familiare e di cura e il ruolo lavorativo, tramite l’accesso a forme di telelavoro e di elasticità dell’orario di lavoro.
Introdurre un voucher baby-sitter per servizi di cura dei bambini in caso di non uso di servizi di asilo nido.”
Anche in questo caso la donna è vista come mamma e anche in questo caso di competenze non si parla !!!
Infine nei programmi dei candidati Presidente
FEDERICO MONEGAGLIA, DE LAURENTIS, PAOLO PRIMON E FILIPPO CASTALDINI
non vi è alcun cenno al tema in questione.
AUGURI A TUTTE LE CANDIDATE E A TUTTE NOI
Analisi interessante. Grazie per averla condivisa.
Grazie a te per averla letta ed apprezzata