Di Maio, “capo politico” del M5S, ha annunciato la volontà di modificare l’art.49 della Costituzione, introducendo il vincolo di mandato per gli eletti, una norma contro i cambi di casacca.
L’articolo 67. della Costituzione recita : “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
La Costituzione afferma il divieto di mandato imperativo, che è presente in quasi tutti i sistemi costituzionali nei paesi che hanno una democrazia cosiddetta rappresentativa: manca solo in Portogallo, a Panama, in Bangladesh e in India. E il motivo è presto detto: una forza politica rappresenta sempre gli interessi particolari di una parte dei cittadini (talvolta, inconsapevolmente, di pochi), e questi interessi possono non coincidere con il bene comune del Paese.
La proposta dei 5 Stelle è particolarmente pericolosa se letta congiuntamente all’articolo 49 della nostra Carta, laddove afferma : “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”
Peccato che manchi una legge ordinaria che disciplini la vita democratica dei partiti e la trasparenza delle forme di finanziamento.
Oggi infatti possono esserci partiti privi di regole democratiche che stabiliscono quali forme di partecipazione e di governo siano adottate e quali siano i finanziatori del partito stesso.
Tant’è che il M5S è gestito da una Società privata, che amministra le risorse, senza rendere conto ad alcuno e che può espellere i vari iscritti.
Dunque, nel caso fosse tolta la libertà di mandato ai Parlamentari e a fronte di partiti finanziati e governati in modo non trasparente e non democratico, noi con il nostro voto ci metteremmo in mano NON SI SA DI CHI e se vincesse il M5S, la maggioranza dei Parlamentari affiderebbe il proprio destino e il destino del nostro Paese alla Casaleggio& Associati.
Si passerebbe da una democrazia parlamentare, per quanto scalcinata, alla gestione
PRIVATA, non sindacabile e nemmeno controllabile, della nostra DEMOCRAZIA
Quindi nessuno tocchi l’art. 67 della Costituzione.